La «tecnco-requisitoria» di Di Pietro, il «segretare» di natura giuridica, la «mamma-nonna», il «city-manager» o le «chat-line»: sono alcuni dei termini che ritornano ormai nelle cronache quotidiane, nelle trasmissioni televisive e radiofoniche, ma non hanno ancora un posto nei dizionari, neanche i più aggiornati. Per supplire a tale carenza hanno preso il via in questi giorni gli «Annali del lessico contemporaneo italiano» (Alci), un'opera in divenire - edita dalla casa padovana Esedra - che si propone come osservatorio annuale delle aprole nuove entrate nell'uso linguistico italiano.
«Obiettivo dell'iniziativa - spiega il suo ideatore, Michele Cortelazzo, docente alla Scuola superiore di lingue moderne dell'Università di Trieste - è quello di dar conto, ogni anno, delle parole che nei dodici mesi precedenti hanno arricchito il lessico italiano e impegnare, in questa ricerca, il più ampio numero di studiosi e appassionati di lingua contemporanea, invitandoli a schedare i neologismi emersi attraverso i mezzi di comunicazione». Il primo fascicolo della pubblicazione (prezzo L. 15mila) copre un periodo di osservazione biennale (1993-94). le parole prese in considerazione sono circa 200.
«Mattino di Padova», mercoledì 19 aprile 1995 |