TRENTO - Il linguaggio dei giovani, si sa, sfugge ad ogni definizione: appena si cerca di codificarlo, si è già trasformato. È per questo che il linguista Michele Cortelazzo, dell'Università di Padova, ha ideato un sito dedicato all'evoluzione del linguaggio giovanile, un'opera aperta, suscettibile di continui aggiornamenti (www.maldura.unipd.it/romanistica/cortelazzo/) .
Più che ai ragazzi, che evidentemente ne hanno un bisogno relativo, il link sarà certo più utile ai linguisti e, perché no, ai genitori, che spesso arrancano nel linguaggio dei propri figli, come questi ultimi in quello di Dante. Se tuo figlio l'altra sera si è «fatto una pasta», non vuol dire che aveva un languorino, ma che si è «calato» un'ecstasy, che ha assunto della droga sintetica. Secondo il linguista Hans Drumbl «Il linguaggio giovanile, che anche grazie agli sms, sta rapidamente modificandosi, va studiato con grande attenzione. In primo luogo a scopo didattico, per aiutare a superare le difficoltà sintattiche, o al contrario per prendere atto delle possibili evoluzioni». Anche la nostra regione conosce il suo slang giovanile come documenta il sito dell'ateneo patavino. «Bellazz» sta per «bellissimo», un «Chiapas» è un «illuso idealista», mentre l'ambulante è un «Maronzo». Per dire «tanto», si dice «a nastro», quella che una volta era una «sola» adesso è una «biffa».
Tristano Scarpetta «Corriere del Trentino», giovedì 4 gennaio 2007, p. 1 |